Speak No Evil, quando accettare un invito diventa un incubo
Il nuovo thriller/horror della Blumhouse in uscita al cinema l’11 settembre
Dai produttori di Black Phone, Scappa – Get Out e L’uomo invisibile, arriva un avvincente pellicola piena di suspence capitanata dal protagonista vincitore del BAFTA James McAvoy che interpreta un padre di famiglia, di cui colpisce l’apparente maschera di estrema gentilezza, ma poi scopre la parte oscura che cela una tendenza omicida.
Ispirato dal lungometraggio Gaesterne, “Gli ospiti “in danese del 2022, Blum racconta:” Sono sempre contento di essere quello che riceve una telefonata quando qualcuno vede qualcosa di inquietante – se ti rovina la giornata, chiamami! – così ho fatto in modo di vederlo e sono rimasto sconvolto. Mentre si svolgeva, mi sentivo turbato a ogni nuova rivelazione e, una volta terminato, non riuscivo a liberarmene. Ho pensato che, nelle mani giuste, un remake in lingua inglese avrebbe potuto essere un film memorabile, molto inquietante e molto speciale”.
Watkins, il regista già autore di Eden Lake e The Woman in Black, è stato attratto dalla storia di persone in vacanza “che si interrogano sulla direzione della loro vita e fanno amicizia con una coppia che pensano possa avere le risposte”.
Nel film è sottesa un’ansia crescente. Marito e moglie (Ben e Louise Dalton) sono benestanti ma sempre in conflitto tra loro; una situazione di normale quotidianità. La figlia Agnes, che patisce l’infelicità dei genitori, è una ragazzina problematica che non si può separare dal suo coniglietto-pelouche Hoppy.
Questa famiglia durante una vacanza in Toscana conosce un’altra coppia formata da Paddy (James McAvoy), la sua devota moglie Ciara (Aisling Franciosi) e il loro singolare figlio Ant (Dan Hough) che si presenta timido ai nuovi conoscenti.
Paddy inviterà tutti nella loro fattoria nell’Inghilterra rurale e Ben convince Louise ad accettare. Il marito intravede la possibilità di recuperare il rapporto con il ritorno alla terra, escursioni e buon cibo.
Ma ben presto Ben si troverà una situazione totalmente diversa. L’interesse di Paddy per Ben, Louise e Agnes non è mai stato amichevole.
Mcavoy sembra essere perfetto per interpretare Paddy, un padre di famiglia apparentemente normale ma che nasconde un oscuro segreto. Lui stesso ha dichiarato: “La Blumhouse ha fatto tanti tipi di film, ma è conosciuta soprattutto per il genere horror nel quale sono eccezionalmente bravi, ma nel leggere la sceneggiatura, quello che mi ha fatto superare la terza pagina è stato il fatto che questi personaggi sembrano proprio persone reali e che fosse basata su cose che possiamo riconoscere nel mondo reale. Il film gioca costantemente su cosa sia accettabile e cosa non lo sia e sui pericoli che corriamo quando scegliamo di tollerare comportamenti o condizioni degradanti perché pensiamo di non meritarci di meglio, o non crediamo che le cose possano andare meglio, oppure semplicemente non sappiamo più cosa pensare o come parlare di queste cose.”
Una pellicola che risulta interessante per la costante tensione che riesce a creare senza ricorrere ad artificiosi effetti speciali, come faceva un maestro dell’horror come Mario Bava. Alcune scelte narrative risultano però troppo forzate. Come ad esempio quando dopo poco tempo, nel cuore della notte, la famiglia Dalton intuendo che qualcosa non tornava vanno via dalla fattoria di Paddy, ma poi sono costretti a tornare poiché la figlia aveva scordato il suo pelouche Hoppy.