“ROMA PITTRICE. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo”

“ROMA PITTRICE. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo”

Al Museo di Roma a Palazzo Braschi le artiste che hanno lavorato nella capitale tra 1500 e 1800. Fino al 23 marzo 2025

Tornano a Roma a Palazzo Braschi cinquantasei artiste nella mostra “ROMA PITTRICE. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo” con oltre 130 opere alcune inedite o esposte per la prima volta. Una presenza artistica importante delle donne nella Roma capitale delle Arti tra XVI e XIX secolo. Si tratta di diverse artiste che hanno lavorato a Roma stabilmente o per periodi più o meno lunghi. Oltre alle opere provenienti dai Musei romani sono esposte opere di collezioni nazionali e internazionali, tra cui l’Accademia di Brera (Milano), Gallerie degli Uffizi (Firenze), Pilotta di Parma, Musei Reali di Torino, National Portrait Gallery (Londra) e il Museo Thorvaldsen (Copenaghen).

Roma Pittrice
Lavinia Fontana, Ritratto di giovane nobildonna, particolare, 1590 – 1600

Dai molti silenzi e lacune su queste artiste, relegate a ruoli minori, è stato necessario ricostruire le vicende professionali e biografiche. Ricerche complesse in quanto spesso le opere di queste artiste erano state attribuite a maestri e familiari uomini. Se per le artiste moderne è stato difficile ricostruirne la storia – in proposito emblematica la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma (1980) “L’altra metà dell’avanguardia 1910 – 1940” a cura di Lea Vergine – andando a ritroso dal XIX al XVI secolo la ricerca e l’impegno sono stati decisamente ardui.

Roma pittrice
Lavinia Fontana, Primo autoritratto alla spinetta, 1575, olio su rame, collezione privata

La mostra ha il pregio di esporre le opere delle artiste più note – come Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi e Giovanna Garzoni – ma soprattutto quello di far scoprire al visitatore le opere di artiste meno famose come Giustiniana Guidotti, Ida Botti o Amalia De Angelis o di artiste le cui opere erano per la maggior parte conservate nei depositi (Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti). Alle artiste più note del Cinquecento e Seicento Milano ha dedicato quattro anni fa la mostra Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600.

Roma pittrice
Artemisia Gentileschi, Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne, 1622 (a sinistra) Cleopatra, 1620 ca. (a destra)

Di queste artiste assistiamo al progressivo inserimento nel mercato internazionale e il faticoso accesso alla formazione e alle più importanti istituzioni cittadine, come l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Le pittrici, da troppo tempo trascurate dagli studi e oggi a pieno titolo in mostra, rivendicano la loro presenza nella Roma Capitale delle Arti tra XVI e XIX secolo.

La prima sala è dedicata alla bolognese Lavinia Fontana (1552 – 1614), mamma di 11 figli. In mostra opere di collezioni private, inedite o mai esposte prima, tra cui il Primo autoritratto alla spinetta (1575), olio su rame. Già famosa al suo arrivo a Roma si raffigura come donna raffinata, amante della musica, della pittura e delle lettere. Nel suo Ritratto di una giovane donna (1590 – 1600) le sue sfumature di nero sembrano infinite, da competere con quelle di Frans Hals (1582-84 – 1666), ritrattista del Secolo d’Oro olandese.

Giovanna Garzoni
Giovanna Garzoni, Autoritratto come Apollo, 1618 – 1620

A seguire, Artemisia Gentileschi con tre opere indicative delle tappe della sua brillante carriera. Cleopatra, della seconda fase romana, influenzata dalla statuaria classica, dipinto drammatico e al contempo sensuale. Le succede L’Aurora, opera dall’iconografia insolita. Appartiene al periodo napoletano Giuditta e la serva con la testa di Oloferne, riedizione drammatica del dipinto del padre Orazio. Alla straordinaria artista romana è stata dedicata, 7 anni fa, una mostra a Palazzo Braschi e una importante monografica al Palazzo Ducale di Genova lo scorso anno.

Roma pittrice
Laura Piranesi, Veduta di San Giovanni in Laterano, 1775 – 1785

Giustiniana Guidotti è in mostra con l’unica opera sinora nota (firmata) ed esposta per la prima volta. Una sala è dedicata alla natura morta, genere molto amato nel Seicento. Da notare un prezioso album con miniature di piante, frutti, fiori e animali, prestito dell’Accademia di San Luca, dell’ascolana Giovanna Garzoni (1600? – 1670). La pittrice, attiva in molte corti europee ha scritto: “Il mio desiderio è di vivere e morire a Roma”. Nel 1633 è ammessa all’Accademia di San Luca. Famosa per rappresentare con meticolosità fiamminga il mondo vegetale e animale sa esprimere fierezza e consapevolezza del proprio valore di artista nel suo Autoritratto come Apollo.

Roma pittrice
Angelika Kauffmann, Ritratto di giovinetta in veste di baccante, 1801

Non mancano alcuni prospetti del progetto della Villa del Vascello della famosa architettrice, Plautilla Bricci. A questa poliedrica artista – “architettrice”, disegnatrice e pittrice – la Galleria Corsini ha dedicato una interessante mostra.
Ben cinque dipinti illustrano il percorso artistico di Angelika Kauffmann, pittrice internazionale stabilitasi nel 1782 a Roma. La sua casa-atelier diventa un luogo di incontro per artisti e intellettuali. Un suo ritratto in marmo, un anno dopo la sua morte, è collocato al Pantheon insieme ai maggiori pittori attivi a Roma.
Non solo il padre era un bravo incisore ma anche la sua primogenita, Laura Piranesi, come attestano le sue incisioni in mostra. Esposte anche le opere di Élisabeth Vigée, Caterina Cherubini e Maria Felice Tibaldi.

Roma pittrice
Louise Seidler, Ritratto di Franziska (“Fanny”) Caspers, 1819

Veramente notevole il Ritratto di famiglia di Emma Gaggiotti, esposto per la prima volta. In piedi, rivolta verso lo spettatore, sta una pittrice, ovvero l’autrice del dipinto. La sua espressione è altera e il suo sguardo è fiero, orgogliosa della sua professione.
Le ultime tre sale sono articolate per temi: soggetti religiosi e di storia, ritratto, e infine paesaggio e natura morta. Nell’Ottocento le artiste a Roma godono di maggiori libertà e crescono di numero. Nonostante ciò molte sono ancora da scoprire, così come la loro vicenda artistica è da ricostruire. Basta citare alcuni nomi come Erminia De Sanctis e Virginia Barlocci, le cui opere sono nelle collezioni capitoline e riemergono anche dal mercato antiquario. Costituiscono in questa mostra un’assoluta novità espositiva.

Matilde Meoni
Matilde Meoni, Fanciulla alla finestra, 1820-1821

Fa tenerezza la Cassetta da acquarellista attribuita a Charlotte Bonaparte, prezioso strumento di lavoro raffigurato nella sua semplicità ed eleganza.
Particolarmente suggestivo l’allestimento della mostra che sottolinea le note coloristiche dei dipinti, ponendoli su fondi scuri da cui emergono grazie anche all’illuminazione, che però a volte risulta insufficiente per la lettura delle didascalie.
Infine chiude la mostra un prezioso ausilio una mappa, sia esposta che stampata in un agile depliant, per continuare la visita in città, con le indicazioni di tutte le opere di artiste esposte in luoghi pubblici e accessibili.

Roma pittrice
Emma Gaggiotti, La famiglia Gaggiotti Richards, particolare, 1853 ca.

Un ciclo di incontri aperti al pubblico sono a corredo della mostra. Durante questi incontri verranno toccati altri ambiti disciplinari in cui la presenza delle donne è stata rilevante. Saranno presenti ospiti internazionali, studiosi rinomati nel campo dei gender studies e non solo.

Roma pittrice
Charlotte Bonaparte attr., Cassetta da acquarellista, 1830 – 1839

Con la mostra “Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo” si rinnova l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili le esposizioni temporanee. La mostra è infatti progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile. C’è la possibilità di ascolto di approfondimenti audio e di fruizione tattile di alcune opere in originale e in riproduzione. In programma anche appuntamenti guidati accessibili a persone con disabilità visiva e uditiva.

Allestimento
Allestimento

L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è curata da Ilaria Miarelli Mariani (Direttrice della Direzione Musei Civici Sovrintendenza Capitolina) e Raffaella Morselli (Professoressa ordinaria Sapienza Università di Roma), con la collaborazione di Ilaria Arcangeli (Ph.D Università di Chieti Gabriele D’Annunzio). Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Officina Libraria.

Informazioni

Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo
Sede: Museo di Roma – Palazzo Braschi (sale I piano)
Indirizzo: Piazza San Pantaleo, 10 – Piazza Navona, 2 – 00186 Roma
Fino al 23 marzo
Orari: dal martedì alla domenica ore 10:00-19:00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Biglietto “solo Mostra”
Biglietti: € 13,00 biglietto “solo Mostra” intero; € 11,00 biglietto “solo Mostra” ridotto.
Telefono: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museodiroma.it; www.museiincomune.it; www.zetema.it

Antonella Cecconi

Viaggi-cultura dipendente. Amo raccontare luoghi, persone, arte e culture. Innamorata dell'orizzonte non potrei vivere senza nuove destinazioni, arte, mare e la mia porta per l'altrove: i libri. I regali più graditi: un biglietto per un viaggio o un libro. Segni distintivi: una prenotazione in tasca, un libro nell'altra e un trolley accanto al letto. antonella@nomadeculturale.it

2 pensieri su ““ROMA PITTRICE. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo”

  1. Bell’articolo! Mi piacerebbe sapere di più sulle difficoltà che queste artiste hanno affrontato per farsi strada in un mondo predominato dagli uomini. Hai dettagli specifici su come hanno superato tali ostacoli? Grazie per aver condiviso queste storie affascinanti.

    1. Grazie per il commento e l’apprezzamento per l’articolo. Capisco e condivido la tua curiosità di saperne di più sulle difficoltà che queste artiste hanno affrontato per farsi strada. Ma nell’articolo ho preferito dare una panoramica delle artiste presenti in mostra. Ognuna ha una sua storia… chi si è affermata grazie alla sua tenacia, chi ha avuto una vita più facile perché appartenente a una famiglia benestante o di artisti. Si tratta di “molte” artiste talentuose e spero che ne emergano dal silenzio della storia molte altre. Su alcune più famose, per es. Artemisia Gentileschi, sono state scritte biografie (come quella della Banti su Artemisia). Spero si organizzino in futuro più mostre su queste artiste e di poter raccontare la storia di ognuna. Ti segnalo un’altra mostra del 2021 che si è svolta a Milano https://www.nomadeculturale.it/signore-arte/ e una su Giovanna Garzoni, amica di Artemisia Gentileschi, a Palazzo Pitti https://www.nomadeculturale.it/tag/giovanna-garzoni/

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