Venezia 80. Pet Shop Days: “troppa carne al fuoco” per il debutto di Olmo Schnabel
Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Orizzonti Extra, il film non coinvolge nonostante la “benedizione” di Martin Scorsese (produttore esecutivo)
Pet Shop Days racconta la storia di Alejandro che, dopo un accesa discussione con un padre spietato, ha quasi investito la madre. In seguito decide di fuggire dalla sua casa in Messico. Il ragazzo si ritrova a New York City dove incontra un dipendente di un negozio di animali, Jack studente universitario, con un bagaglio genitoriale simile. Insieme i due entrano in una storia d’amore vorticosa che li trascina nel mondo della droga e della depravazione della malavitosa Manhattan.
I due amici mirano ad alzare il tiro sempre più in alto. Puntano a entrare nell’alta società ingannando persone abbienti. Presto però si rileveranno ciò che sono: degli incauti sprovveduti. Una rapina a una donna facoltosa sarà fatale per i due protagonisti. Inoltre il passato di Alejandro minaccia di ritornare e Jack deve riflettere se rientrare in famiglia o continuare la fuga.
Schnabel senza dubbio affronta temi importanti. Da quello principale la solitudine, e la conseguente disperazione, dalla sessualità alla droga, fino ad arrivare alla condivisione dell’alienazione che è il collante dell’amicizia dei due protagonisti. L’impressione però è che i contenuti siano troppi per riuscire ad approfondire tutte queste problematiche.
La stessa New York ne esce come una città di sfondo e non come protagonista. A proposito di ambientazione lo stesso regista spiega: “Crescendo a Manhattan, ho sempre visto la città come un luogo stimolante ed emotivamente limitato. Quando mi sono trasferito a Città del Messico durante la pandemia, la distanza mi ha permesso di riflettere il mio rapporto con New York ed esplorare sia i suoi elementi più seducenti che tossici. Allontanarsi da casa mi ha dato lo spazio per vedere il panorama dei PET SHOP DAYS con una nuova prospettiva.
Volevo scrivere una lettera d’amore a una New York che non esiste più, dove ci sono gli incontri fortuiti ovunque e le possibilità sono infinite. PET SHOP DAYS è un film sul confronto con le delusioni della vita. Ognuno è solo a modo suo, e siamo attratti l’uno dall’altro da un forte sentimento di isolamento. E quando cerchiamo disperatamente di sfuggire al nostro isolamento, a volte l’inaspettato può cambiarci in modo irreversibile, nel bene e nel male.”
A parere di chi scrive è una lettera d’amore però poco riuscita. Anche le figure di Jack e Aleandro sono poco verosimili, infatti proviamo distanza e repulsione nei loro confronti. La presenza di un cast importante di contorno come Willem Dafoe (che interpreta il padre di Jack), Emmanuelle Seigner e Peter Sarsgaard, non riesce comunque a far brillare la pellicola.
L’impressione finale è quindi di un film con grandi potenzialità, forse sprecate, che lascia irrisolto il rapporto tra i due ragazzi e le loro famiglie, così come il finale lascia molti punti interrogativi.